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Cheratocono: le cause


Cause e Frequenza del Cheratocono

Il cheratocono è una malattia della cornea la cui frequenza è di circa 1 caso ogni 1000 soggetti. Risulta essere un po’ più frequente nei maschi dove tende anche ad avere una evoluzione più veloce.

Frequenza della patologia

Il cheratocono insorge generalmente intorno all’età della pubertà, più raramente compare prima o dopo tale periodo. Molto spesso però viene diagnosticato più tardi, solo quando i sintomi sono diventati evidenti.

Generalmente tende progressivamente a peggiorare per poi rallentare la sua evoluzione fino ad arrestarsi intorno ai 40-45 anni. Solo l’oculista potrà scoprire tale patologia eseguendo degli esami specifici come la topografia corneale.

Questi esami mirati, generalmente non vengono eseguiti di routine in tutti i pazienti, ma solo nel sospetto vi possa essere tale problema.

Generalmente più precoce è la sua insorgenza, più rapida sarà la sua evoluzione nel tempo. Prima dei 18 anni infatti il peggioramento può essere molto veloce anche in pochi mesi. Nelle donne affette, il cheratocono può peggiorare durante la gravidanza a causa dei cambiamenti ormonali.

La componente genetica sembra essere molto importante nella trasmissione della malattia, si tratta di una eredità di tipo autosomico dominante con penetranza incompleta. È importante controllare tutti i consanguinei di una persona affetta da cheratocono in quanto hanno circa il 5% di probabilità di esserne affetti anche loro. La malattia sembra essere il risultato di alterazioni di più geni sui quali intervengono fattori ambientali. L’eziologia del cheratocono rimane ancora, a tutt’oggi, poco chiara. Il fatto che questa patologia sia presente spesso in più membri della stessa famiglia ci lascia pensare ad un forte ruolo degli aspetti genetici ma non si sono ancora chiaramente identificati i geni responsabili.

Si è capito comunque, che tali geni altererebbero il regolare ricambio delle fibre collagene della cornea. Le fibre collagene della cornea per durare nel tempo, vengono sottoposte dal nostro organismo ad una continua “manutenzione”, una progressiva sostituzione eseguita da cellule specifiche dette cheratociti. In pratica la patologia comporterebbe uno squilibrio fra produzione e degradazione delle fibre collagene dello stroma corneale.

Ne deriverebbe una ridotta resistenza meccanica della cornea che si tradurrebbe in un’assottigliamento ed una deformazione della stessa.

Effetto cornea con cheratocono

Poiché l’occhio, come un pallone, ha una pressione interna (pressione endoculare), succede che questa pressione nel punto di minor resistenza della cornea ne determina una protrusione verso l’esterno a forma di cono.

Fra i fattori ambientali, da alcuni anni si è posta l’attenzione sulla abitudine dei soggetti affetti da cheratocono a strofinarsi frequentemente gli occhi.

Questa attività potrebbe essere infatti causa, in occhi predisposti, dello sfiancamento del tessuto corneale. Molto spesso le persone affette da cheratocono presentano anche una allergia oculare e, per il prurito che tale condizione determina, si strofinano frequentemente le palpebre.

Quasi sempre il cheratocono compare prima in un’occhio e poi a distanza di anni anche nell’altro. Il primo occhio affetto sarà sempre comunque quello più gravemente compromesso, solo in rari casi l’altro occhio potrà essere indenne (meno del 4%).



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